Carissimi e carissime,
come parroci e vicari della zona di Trento desideriamo farci vicini a voi in questi giorni così strani che stiamo vivendo. Siamo nel tempo di Pasqua, ma facciamo fatica a viverlo da soli ed a sentirne tutta la forza.
Forse mai come ora stiamo conoscendo la nostra fragilità: la mancanza di una stretta di mano, di un abbraccio, di un sorriso, di uno sguardo, l’impossibilità di stare insieme per condividere un momento di preghiera o di gioia o di sofferenza… ci manifestano il bisogno di quell’umanità di cui siamo fatti.
Anche noi sperimentiamo incertezza, ansia e timore del futuro. La vita da “chiusi” in casa ci pesa. Sentiamo il bisogno della vostra vicinanza e del vostro affetto.
Ci sono troppe situazioni di sofferenza anche attorno a noi: gli ammalati e gli anziani, che in questa situazione avvertono ancora di più la loro solitudine, le tante persone che muoiono senza aver vicino un loro caro che dia loro una carezza, i senza tetto e i poveri per i quali la precarietà del vivere si fa sempre più forte, la preoccupazione del futuro lavorativo ed economico… Non dobbiamo avere vergogna quando i nostri occhi e il nostro cuore si riempiono di lacrime di fronte a tutto questo. Anche il non poter celebrare e pregare insieme a voi ci porta tanta sofferenza.
Nei nostri occhi arriva prepotente l’immagine del vuoto e della solitudine: strade, chiese, cattedrali, piazze, vari luoghi di incontro e di festa … Pensiamo a Papa Francesco da solo nell’immensa piazza San Pietro mentre prega per l’umanità o al nostro vescovo solitario quando celebra in cattedrale.
Ma una certezza ci sostiene: non siamo soli. Dio “abita” questi luoghi con le sue domande e la sua presenza.
Il vangelo di Giovanni ci dice che: “Le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei erano chiuse” (Gv 20,19). Anche le porte delle nostre case e delle nostre chiese sono chiuse per paura del contagio. Ma la fede che ci è donata, poca o tanta che sia, ci aiuta. Gesù è vicino, è con noi, condivide la nostra sofferenza, ci guarda e ci sostiene.
La chiesa, in questo periodo, arriva fino alle vostre case. Non è più limitata ai luoghi usuali di celebrazione e di incontro, ma è diventata chiesa-domestica: abbiamo scoperto che ogni casa, ogni famiglia è il luogo adatto per vivere la fede e testimoniare il Vangelo. Proviamo gioia nel veder riemergere i valori del Vangelo vissuti concretamente da tante persone. Avvertiamo forte il prendere coscienza di quel ruolo sacerdotale che ognuno di noi ha grazie al battesimo ricevuto.
E sta crescendo sempre di più l’attenzione verso gli altri: o attraverso un gesto concreto di aiuto o attraverso una telefonata o attraverso un rendersi disponibili per qualche servizio a chi si trova in difficoltà…
A partire da questi segni di speranza, rafforziamo la nostra fede: Cristo, nostra speranza è risorto e ci accompagna anche in questo nostro “oggi” così particolare, dove i segni di morte si intrecciano con i segni di risurrezione che portano Vita. Con Lui possiamo superare la paura e l’ansia. Con Lui ritroveremo gioia, forza, coraggio per affrontare questa crisi mondiale senza precedenti.
Come parroci della zona di Trento crediamo questo e vogliamo essere “vicini” a voi tutti. Vi preghiamo di sentire la nostra presenza accanto a voi.
Abbiate una attenzione particolare alle persone più in difficoltà: a quelle che abitano con noi e conosciamo, ai nostri vicini, agli anziani, alle persone lontane, ai senza tetto, ai poveri e a coloro che in questo momento forse stiamo dimenticando: i profughi di ogni latitudine.
Dio, Padre di misericordia, rinnovi in tutti noi la fede nel Risorto e ci doni la forza dell’Amore per portare insieme il peso della fatica.
Il vostro parroco
don Claudio
Nel foglietto settimanale (click sull’immagine sotto) è presente il commento al Vangelo di questa settimana, alcune preghiere e dei giochi per i più piccoli.
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