Indice
- Introduzione
- Prima tappa: SCOPRIRE CHE INSIEME SIAMO PANE
- Seconda tappa: IL BENE CRESCE SILENZIOSAMENTE E QUOTIDIANAMENTE
- Terza tappa: DIVERSI MA UGUALI
- Quarta Tappa: CONDIVISIONE PER IL BENESSERE DI TUTTI
- Quinta Tappa: LA CUSTODIA DEL CREATO
- Sesta tappa: SIAMO SALE E LUCE NEL MONDO
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Introduzione
La Quaresima è un tempo prezioso di avvicinamento alla Pasqua.
Quest’anno il Consiglio Pastorale di Gardolo e Canova, interrogandosi su come avvicinarsi e su quali temi riflettere e pregare assieme, si è dato due risposte.
Come
In tanti modi diversi. Con la preghiera delle vie crucis, con l’aiuto di film, dialogando con ospiti e camminando assieme.
I temi
È sembrato a tutti importante assumere in questo percorso quaresimale un atteggiamento di ascolto nei confronti di due grandi urgenze, quella della tutela del creato e quella della persona.
Si alzano da tempo due forti grida e spesso la frenesia che caratterizza le nostre giornate non ci lascia spazio per l’ascolto.
Questo momento di preghiera itinerante è il momento finale di un percorso.
Ne riprende i modi e i contenuti.
È il risultato di questo invito all’ascolto.
È il contributo di tante realtà delle Parrocchie e di altre che camminano assieme anche senza farne parte ma condividendone i valori.
Vuole essere un’occasione di preghiera per dare testimonianza nelle strade, perché è importante ascoltare ma è altrettanto importante rispondere.
Un grazie va a tutti coloro che si sono messi in gioco per aiutare tutti noi a crescere come Cristiani in questo cammino quaresimale.
Consiglio Pastorale di Gardolo e Canova
Nel nome del Padre …
Canto: Laudato sii, Signore mio
Laudato sii, Signore mio
Laudato sii, signore mio,
Laudato sii, Signore mio
Laudato sii, Signore mio
Per il sole di ogni giorno che riscalda e dona vita
egli illumina il cammino di chi cerca te Signore.
Per la luna e per le stelle io le sento mie sorelle;
le hai formate su nel cielo e le doni a chi è nel buio.
Per la nostra madre terra che ci dona fiori ed erba:
su di lei noi fatichiamo per il pane di ogni giorno.
Per chi soffre con coraggio e perdona nel tuo amore:
tu gli dai la pace tua alla sera della vita.
Io ti canto, mio Signore e con me la creazione
ti ringrazia umilmente perché tu sei il Signore
Prima tappa: SCOPRIRE CHE INSIEME SIAMO PANE
GRUPPO CARPE DIEM E FORNO MIGOLA
Piazza Chiesa Canova
Dal Vangelo di Luca (13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Commento
Gesù in questo passo del Vangelo sceglie metafore vive, quotidiane, sporche di terra e di farina. Il Regno dei Cieli così si avvicina, è il qui ed ora, la vita quotidiana in una qualsiasi periferia del mondo dove uomini e donne amati incondizionatamente da Dio amplificano questo amore attraverso piccoli gesti di condivisione e solidarietà.
Ci invita ad essere giardino, terra fertile e creare spazi dove ogni granello di senape possa a suo tempo germogliare ed essere riparo per altre creature. Raccontandoci dell’uomo che pianta un singolo seme, uno solo, ci parla della fiducia da lui riposta in quel piccolo granello di poter crescere e fiorire. C’è miglior nutrimento di sapere che qualcuno che crede in noi?
Il granello di senape, grazie alla cura e al tempo, annaffiato quotidianamente, senza clamore diventa albero. Non sarà certo paragonabile ad uno svettante maestoso cedro del Libano ma sarà capace di garantire sollievo e dare riparo a chi è stanco e ha bisogno di stare un po’ al coperto.
Chi ha trovato riparo saprà essere riparo a sua volta. La gentilezza, la cura, la fiducia nel prossimo si espandono e si moltiplicano in maniera spontanea, quasi prepotente. Come succede con il lievito, che minuscolo e inarrestabile riesce a lievitare tutta la farina.
Preghiera
Signore sii sempre il nostro pane quotidiano, il nutrimento che ci rende capaci di essere anche noi tutti lievito e sale di un pane che soddisfi la fame di relazioni autentiche, sane e sananti.
Prima di proseguire condividiamo un piccolo segno, che è anche un invito. Ad ognuno consegniamo un vasetto con un po’ di sale, della farina, del lievito.
Da solo il sale rimane sale, la farina semplice farina, il lievito immobile.
L’invito che vogliamo farci è di fare un passo verso la meraviglia di scoprirsi, insieme, pane.
Canto: Canzone di S. Damiano
Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno,
con amore ed umiltà potrà costruirlo;
se con fede tu saprai vivere umilmente,
più felice tu sarai anche senza niente.
Se vorrai, ogni giorno, con il tuo sudore,
una pietra dopo l’altra alto arriverai.
Nella vita semplice troverai la strada
che la calma donerà al tuo cuore puro.
E le gioie semplici sono le più belle.
Sono quelle che alla fine sono le più grandi
Dài e dài, ogni giorno,
con il tuo sudore,
una pietra dopo l’altra,
alto arriverai.
Seconda tappa: IL BENE CRESCE SILENZIOSAMENTE E QUOTIDIANAMENTE
GRUPPO FAMIGLIE
Asilo Nido-Scuola Materna Via Paludi
Dal Vangelo di Matteo (13,24-30)
Egli propose loro un’altra parabola, dicendo:
“Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato buona semenza nel suo campo. Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò delle zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. Quando l’erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie.
I servitori del padrone di casa vennero a dirgli: ‘Signore, non hai tu seminato buona semenza nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?’.
Egli disse loro: ‘Un nemico ha fatto questo’.
E i servitori gli dissero: ‘Vuoi tu che le andiamo a cogliere?’.
Ma egli rispose: ‘No, affinché, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insieme con esse il grano. Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura e, al tempo della mietitura, io dirò ai mietitori: cogliete prima le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, ma il grano raccoglietelo nel mio granaio’”.
Commento
Davanti a Dio una spiga di buon grano vale più di tutta la zizzania del campo. La parabola ci invita prima di tutto a scoprire ciò che di bello e buono la mano di Dio ha seminato in noi stessi e nelle nostre famiglie.
Abbiamo riflettuto con i bambini sulle difficoltà che ritroviamo nelle quotidianità e sulle risorse che abbiamo per stare bene insieme .
Quando troviamo la zizzania nelle nostre case?
(Commenti dei bambini sui limiti, difficoltà che vivono in famiglia).
Quando il seme fiorisce nelle nostre case?
(Commenti dei bambini sulle risorse che ci arricchiscono e ci aiutano a camminare insieme)
Custodiamo e coltiviamo con cura i talenti e i doni, preoccupandoci e proteggendo il buon seme che troviamo nelle nostre famiglie.
I bambini hanno preparato dei piccoli semi che vogliono donarvi.…..
Preghiera dialogata
(Genitori)
Signore Gesù, grazie per i tuoi grandi doni,
grazie perché non smetti di seminare nella nostra vita.
(Figli)
Certe volte facciamo fatica a crescere bene,
Sentiamo che insieme alle cose belle ci sono in noi cose che non ci piacciano.
(Genitori)
Donaci la pazienza di affrontare e convivere con le nostre fatiche,donaci sempre il desiderio di camminare nelle tue vie.
(Figli)
Aiutaci a capire che il “tutto e subito” non esiste, ma ci vuole perseveranza, costanza, voglia di camminare, ascolto costante di Te, per costruire la casa della nostra vita sulla roccia che sei Tu.
(Genitori)
Grazie, Signore, perché non smetti di seminare nel nostro cuore.
Ti chiediamo che anche noi possiamo portare frutto e seminare a nostra volta! Amen.
Canto: Il canto dell’Amore
Se dovrai attraversare il deserto
Non temere io sarò con te
Se dovrai camminare nel fuoco
La sua fiamma non ti brucerà
Seguirai la mia luce nella notte
Sentirai la mia forza nel cammino
Io sono il tuo Dio, il Signore
Sono io che ti ho fatto e plasmato
Ti ho chiamato per nome
Io da sempre ti ho conosciuto
E ti ho dato il mio amore
Perché tu sei prezioso ai miei occhi
Vali più del più grande dei tesori
Io sarò con te dovunque andrai
Non pensare alle cose di ieri
Cose nuove fioriscono già
Aprirò nel deserto sentieri
Darò acqua nell’aridità
Perché tu sei prezioso ai miei occhi
Vali più del più grande dei tesori
Io sarò con te dovunque andrai
Dovunque andrai
Terza tappa: DIVERSI MA UGUALI
CENTRO ISLAMICO
Piazzale Capitol
Dal Corano
“O gente in verità vi abbiamo creato maschio e femmina e abbiamo fatto di voi popoli vari e tribù affinché vi conoscete a vicenda”
Commento
Appartenere a diverse culture, religioni e etnie è motivo di ricchezza reciproca , di occasioni di solidarietà e aiuto reciproco.
La diversità è un dato di fatto che ci deve spingere a collaborare insieme per affrontare e superare le difficoltà della vita di tutti quanti.
Preghiera
…..
Canto: Beatitudini
Dove due o tre sono riuniti nel mio nome,
io sarò con loro, pregherò con loro,
amerò con loro perché il mondo venga a Te,
o Padre, conoscere il tuo amore avere vita in Te.
Voi che siete luce della terra, miei amici,
Risplendete sempre della vera luce
perché il mondo creda nell’amore che c’è in voi,
o Padre, consacrali per sempre, diano gloria a Te.
Ogni beatitudine vi attende nel mio giorno,
se sarete uniti, se sarete pace,
se sarete puri perché voi vedrete Dio che è Padre,
in Lui la vostra vita gioia piena sarà.
Voi che ora siete miei discepoli nel mondo,
siate testimoni di un amore immenso,
date prova di quella speranza che c’è in voi,
coraggio, vi guiderà per sempre, io rimango con voi.
Spirito che animi la Chiesa e la rinnovi,
donale fortezza, fa’ che sia fedele
come Cristo che muore e risorge
perché il regno del Padre
si compia in mezzo a noi e abbiamo vita in Lui.
si compia in mezzo a noi e abbiamo vita in Lui.
Quarta Tappa: CONDIVISIONE PER IL BENESSERE DI TUTTI
GRUPPO SOLIDALE GARDOLO e CONFERENZA SAN VINCENZO
Piazzale Neufahrn
Dal Vangelo di Marco (8,1-10)
In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino, e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà.
Commento
Gesù Cristo è cercato dalla folla perché dona il cibo della Sua parola. Però vede e provvede anche alle nostre necessità più quotidiane e concrete.
I discepoli si trovano spiazzati dalla generosità di Gesù: la loro fede è ancora debole e poco sicura. Loro vorrebbero disperdere la folla che si era radunata, pensando che debbano arrangiarsi a trovare il cibo di cui hanno bisogno.
L’atteggiamento compassionevole di Gesù non lascia loro scampo: “Ordinò alla folla di sedersi per terra”.
Cinque pani e due pesci: quel poco che avevano, con l’amore di Gesù e la benedizione del Padre celeste, si trasformano in alimento che può saziare quattromila uomini.
E raccolgono ciò che era avanzato: ben 7 sporte di pane, così che nulla venga sprecato, ma che ciò che è sovrabbondante possa farsi cibo per sfamare altra gente nel bisogno. Così la Grazia, l’Amore di Dio si allarga e va ben oltre quella folla affamata: diventa sufficiente per nutrire ancora più persone.
La fede non è attendere innanzitutto l’impossibile da Dio, ma è mettere a disposizione soprattutto il nostro poco e quanto è nelle nostre possibilità.
Molta gente prega affinché Dio intervenga nella propria vita, ma non comprende che il miracolo della fede inizia quando tu fai, innanzitutto, il tuo possibile.
La nostra economia evoluta sarebbe in grado di soddisfare le necessità alimentari di tutta la popolazione mondiale: invece ci sono oltre 900 milioni di persone sotto il livello di povertà assoluta.
Sta a noi, alla nostra responsabilità singola e collettiva, scuotere la nostra indifferenza e interpellare la nostra fede, fidando nell’aiuto del Dio della giustizia.
Preghiera
Signore, proteggici dalle cecità del cuore, che spesso vede solo la superficie delle cose: liberaci dall’indifferenza verso i fratelli che ci hai messi accanto.
Aiutaci ad avere sempre uno sguardo aperto e attento per costruire un mondo nuovo, dove lo sviluppo economico non esclude, ma promuove la crescita e il benessere di ogni persona.
Fa che portare la croce assieme al prossimo non nasconda il desiderio di soddisfare un nostro progetto: rendici attenti al bene comune e alla cosa comune.
Perdonaci Signore perché troppe volte sfuggiamo all’impegno di costruire un futuro migliore per l’intera umanità, attenti ad ogni povertà: fa che non trascuriamo la giustizia per realizzare il benessere di tutti.
Canto: Il tuo popolo in cammino
Il tuo popolo in cammino
Cerca in Te la guida.
Sulla strada verso il Regno
Sei sostegno col Tuo Corpo:
Resta sempre con noi o Signore
È il Tuo pane Gesù, che ci dà forza
E rende più sicuro il nostro passo.
Se il vigore nel cammino si svilisce
La Tua mano dona lieta la speranza.
È il tuo vino Gesù, che ci disseta
e sveglia in noi l’ardore di seguirti.
Se la gioia cede il passo alla stanchezza,
la Tua voce fa rinascere freschezza.
È il Tuo corpo Gesù, che ci fa Chiesa
fratelli sulla strada della vita.
Se il rancore toglie luce all’amicizia,
dal tuo cuore nasce giovane il perdono.
È il Tuo Sangue Gesù, il segno eterno
dell’unico linguaggio dell’amore.
Se il donarsi come Te richiede fede
nel tuo spirito sfidiamo l’incertezza.
Quinta Tappa: LA CUSTODIA DEL CREATO
GRUPPO SCOUT
Piazzale Groff
Dal Libro di Isaia 24, 4-5; 7; 19
È in lutto, languisce la terra;
è squallido, languisce il mondo,
il cielo con la terra perisce.
La terra è stata profanata dai suoi abitanti,
perché hanno trasgredito le leggi,
hanno disobbedito al decreto,
hanno infranto l’alleanza eterna.
Lugubre è il mosto, la vigna languisce,
gemono tutti.
A pezzi andrà la terra,
in frantumi si ridurrà la terra,
crollando crollerà la terra.
Commento
Ci capita spesso di sentirci impotenti, di avere paura di fronte alla situazione ambientale, ci sentiamo arrabbiati perché non vediamo dei reali miglioramenti. La Terra grida, ci chiede aiuto. Che fare?
Abbiamo pensato ai valori che ci accompagnano nel nostro percorso, primo fra questi uno dei punti della legge: “La guida e lo scout amano e rispettano la natura”.
Amarla, guardarla, osservarla, stupirsi delle sue meraviglie. Rispettarla, prendersene cura, proteggerla.
Pur con i nostri limiti e le nostre fatiche vogliamo fare del nostro meglio, essere pronti ed essere testimoni per difendere il creato.
Vogliamo agire con piccole buone azioni nella vita di ogni giorno dando concretezza alle idee e ai sogni che ci muovono.
Facciamo nostre le parole di Papa Francesco: “Coltivare e custodire il creato è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti”.
Preghiera
Dio Onnipotente,
che sei presente in tutto l’universo
e nella più piccola delle tue creature,
Tu che circondi con la tua tenerezza
tutto quanto esiste,
riversa in noi la forza del tuo amore
affinché ci prendiamo cura
della vita e della bellezza.
Inondaci di pace,
perché viviamo come fratelli e sorelle
senza nuocere a nessuno.
Sostienici nella nostra lotta
per la giustizia, l’amore e la pace.
Canto: San Francesco
O Signore fa’ di me uno strumento,
fa’ di me uno strumento della tua pace,
dov’è odio che io porti l’amore,
dov’è offesa che io porti il perdono,
dov’è dubbio che io porti la fede,
dov’è discordia che io porti l’unione,
dov’è errore che io porti verità,
a chi dispera che io porti la speranza. (2v.)
O Maestro dammi tu un cuore grande
che sia goccia di rugiada per il mondo
che sia voce di speranza,
che sia un buon mattino
per il giorno d’ogni uomo
e con gli ultimi del mondo
sia il mio passo lieto
nella povertà, nella povertà.
O Signore fa’ di me il tuo canto,
fa’ di me il tuo canto di pace
a chi è triste che io porti la gioia,
a chi è nel buio che io porti la luce.
È donando che si ama la vita,
è servendo che si vive con gioia,
perdonando che si trova il perdono,
è morendo che si vive in eterno. (2v.)
Sesta tappa: SIAMO SALE E LUCE NEL MONDO
NOI ORATORIO e GRUPPO POST CRESIMA
Piazza Chiesa Gardolo
Dal Vangelo di Matteo 5,13-16
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà rendere salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
Commento:
Spesso le nostre azioni individuali paiono nulla all’interno di una società guidata da valori che sembrano mettere in ombra le tematiche ambientali.
«Né si accende una lampada per metterla sotto il moggio»: eppure è ciò che solitamente succede, si oscura la luce apportata da chi vuole il bene del pianeta, quella che è frutto di amore per l’umanità .
Vogliamo però sottolineare che è proprio quando è disciolto che il sale riesce a portare ricchezza, e sciolto non si vede.
Gesù dice “voi siete”, non “voi potete essere se vi impegnate”: non mette in dubbio il valore che ognuno di noi ha semplicemente come essere umano, ma sta a noi giocarci affinché sia usato per esaltare il sapore giusto.
Preghiera:
O Signore,
risana la nostra vita,
affinché proteggiamo il mondo
e non lo deprediamo,
affinché seminiamo bellezza
e non inquinamento e distruzione.
Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa,
a contemplare con stupore,
a riconoscere che siamo profondamente uniti
con tutte le creature
nel nostro cammino verso la tua luce infinita.
Grazie perché sei con noi tutti i giorni.
Canto: L’uomo nuovo (Dammi un cuore Signor)
Dammi un cuore, Signor,
grande per amar.
Dammi un cuore, Signor,
pronto a lottare con te.
L’uomo nuovo creatore della storia,
costruttore di nuova umanità.
L’uomo nuovo che vive l’esistenza
come un rischio che il mondo cambierà.
L’uomo nuovo che lotta con speranza,
nella vita cerca verità.
L’uomo nuovo non stretto da catene,
l’uomo libero che esige libertà.
L’uomo nuovo che più non vuol frontiere,
né violenze in questa società.
L’uomo nuovo al fianco di chi soffre
dividendo con lui il tetto e il pane.